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356 ©^SCRIZIONI
fari che fcrive parlando di eflò
, Federi™ •
E dopo fé fregio fai
ce un in Belvedere nella
la principale faglie
a cui fi
, per la lumaca
(diftintivo individuale ,
dell' idcntirà della
fala ) iflorie
con di Moie di Faraone,
e
,
belle affatto. Della quale opera diede,
ne
ha molto,
mn cjfo Federigo il difegno in
bellijfima
una al
carta Reverendo Don Vin-
Borghini
cenzo che lo tiene cariamo
, e co-
difegno ,
di
me di
mano eccellente pittore E
nel medefimo .
luogo dipinfe V Angelo chi
/facendoti,
,
in Egitto
ammazza i primogeniti
far
per piùprefio, ajutare molti fuoi
a gio-
vani Ma nello Jìimarfi da alcuni le dette
.
furono
opere le
non fatiche di Federigo
, e
>
degli altri riconofeiute dovevano
come
, ,
effere alcuni
per artefici nofiri in Roma e
,
in Fiorenza per molto
e tutto, maligni che
, ,
acciecati dalle pajfioni dalle invidie
e,
, non
,
conofeono vogliono
non conofeere le altrui
,
lodevoli
opere il difetto delle
e proprie E
, .
quefii tali fono molte volte cagione che i
,
belli ingegni de 3 giovani sbigottiti fi raf-
,
freddano negli
fiudj nelV E più
e operare
, .
letteralmente V
: mille
anno cinquecento
feffanta afpettando il Papa in Roma il Signor
Duca Cofimo la Signora Ducheffa
e Leono-
,
fua conforte ed avendo difegnato
ra di al-
,
loggiare loro Eccellenze nelle ftanze che
,
già bmocenzio VllL fabbricò fu
O'c dato
carie»