218
DEL PALAZZO VATICANO. ijs
giato di fopra Io mi ricordo di gà
aver
.
pofto fimil riparo in unafaticofa lunga
ili e
,
Scrittura
1 da te(futa nel gloriofo
me pon-
ìj tificato d'Imocenzjo XII. ad eccitamento ,
della fantità di Noftro Signore Clemen-
XI. allora
te Cardinale. Ma accadde la
Mita, difgrazia, contrarietà, che avviene
e
fpeflo in quefte arti Perche chi prefe
ne
.
l'incumbenza fdegnando forfè che sì
, ,
fatto forte
riparo propofto da perfona fuo-
deir efercizio
ri d' architettore vi
non
,
volle attendere ficchè fu rifoluto di
i rifto-
rarein più parti il gran cornicione di le-
{otto delle
gname grondaie quantunque
,
da eflò derivaflè
non alcun detrimento
nelle lunette di fòtto. I! riiwa dimmi* ,v,
n
erncace farebbe quefto cioè
; la-
con una
,
tita fottile di piombo più larga
non che
,
palmo
mezzo in circa venir fafciando
,
l angolo, che fi forma dalla linea retta
dello fcaglione della balauftrata di fopra
dal ,
e terrazzo piano di
e quel corridore
, i
fermando di
parte eflà lauta nella linea
perpendicolare dello fcaglione, l'altra
e
parte nel pavimento poiché in tal
>• guifa
fi verrebbe impedire
a qualfifia leggiera
penetrazione di umidità che dal pian dì
,
fopra fi potelTe mai introdurre le
per con>
miflure d'un muro l'altro
con nelle pitture
diiotto Quefta manifattura riufcirà di
. pò-