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I30 DESCRIZIONE
Refta inoltre da faperfii dono
come di
e/Ierc flato Giovanni lunga lontano
pezza
da Roma ricondottoci!! poi nel pontifi-
,
di
cato Pio lir fu da Giorgio Safari intro-
m
dotto all' udienza di quei Pontefice, il qua-
le l'occupò in terminare la loggia ultima
diCopva, in ritoccare
e quefta del primo
piano, da elio medefìmo già dipinta, e
ridotta in buono flato
poco Ma perchè
.
queflo ritoccamene fi fece fecco fi
a ,
Smarrirono elfo
con colpi
non pure 1 mae-
fìn del pennello di Giovanni anche
ma
,
quella fiere/za fi'efcne/.za.
e originale
, ,
che nel Tuo primo ellère rendeva quella
pittura maravigliofa poiché quando G/j-
>
va?wi la ritoccò nel fettantefìmo
era an-
,
di Tua età che fu V
no ultimo di fua vita
,
nel 156$. l'amore,
e per che porrò Tem-
in vita Raffaello d'Urbino
pre firo
a precet-
difpofe di eifer
tore fepolto nella Roton-
,
da allato lui.
a
L'altro braccio del loggiato nuovo ver-
fo il palazzo tiene lo flelfò modo di archi-
fecondo
tettura, h fuddetta
parte ma
,
fi però in fole
apre Umili
nove arcate,quat-
lato della
tro per ringhiera
gran „
Queflo di
tratto loggia fu compito nell'
adornamento degli ftucchi delle pittu-
e
,
dalla fantità di
re Gregorio XUL il cui no-
fi mira incifo fu'frontefpiz;
.'' me ddk porte,
in
e
V
I
pi'