112
67
DEL PALAZZO VATICANO.
medefìmo iti tal lavoro che dall'an-
come
,
dal difetto del lume vivo
guria del Tito e
,
peni fi molto riftretto proporzione
trovane a
bai della di quella della
Tua idea gran m sa
e -
,
qtà di Paolo IH.
te
riguarda la fimmetria dell'
Per ciò che
eflèndo formato la pub-
unico altare per
;
del
ih, blica efpofizione delle quarant' ore e
,
fen-
Sepolcro nella Settimana Santa retta
, anzi fi
il quadro tavola in
uà. za o mezzo i
, nelf altare il
fa che Paolo IH. far
per non
, fontuofo taber-
quadro dipinto ordinò un
, Girolam
nacolo di bronzo da
gettato »
,
Ferrare/e fcolare ài Andrea Cantucci. L'al-
irà fuddetto è meflò in da due gran
tare mezzo
fui fatto delle quali fo-
colonne di porfido , putti del
(colpite- di rilievo due
no gran
medefìmo di porfido
pezzo .
Vero è però che fupplifcono di gran
,
lunga ad ogn' altra pittura due gran qua-
•Gii dri, dipinti frefeo ne' muri laterali per
a ,
palmi,
altezza di ventotto e trenta per
quelli tremende di
larghezza che fono opere
granii j quafì ultimo
Michelangelo Bonarruoti ,
sforzo del fuo faperc fìccome dipinte nelF
ttol» >
eftremo della fua vita Nel quadro che
, ,
.
entrando la ci fi orTerifce dal-
per porta ,
la dettra è iftoriata di figure maggio-
man ,
ri del dell' Apottolo
vivo la crocififfione
S, Pietro numerofità di figure,
con tanta
ckt F epro-
2